Ciao a tutti 🧡
💎 Oggi voglio presentarvi la traduzione italiana del Manifesto Cypherpunk.
Questo manifesto è stato scritto nel 1993 da Eric Hughes.
Mi ha sempre fatto una certa “impressione” come agli inizi degli anni 90 c’era già chi aveva immaginato un ipotetico mondo distopico con una consapevolezza tale da dedicare parte della propria vita allo sviluppo di strumenti volti a garantire le libertà individuali.
👑 I Cypherpunk ci avevano visto molto lungo: hanno compreso che internet e l’informatica avrebbe dato grandi opportunità ma avevano anche capito che internet poteva diventare uno strumento di controllo e coercizione.
Molti primi Bitcoiner erano/sono parte attiva del movimento e leggere il loro manifesto può far comprendere i valori dei Cypherpunk.
🔖 Vi lascio alla lettura del manifesto.
🔤🅰️🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤
🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤
9 marzo 1993.
La privacy è necessaria per una società aperta nell’era elettronica.
La privacy non è segretezza.
Una questione privata è qualcosa che non si vuole che il mondo intero sappia, mentre una questione segreta è qualcosa che si vuole che non sappia nessuno.
La privacy è il potere di rivelare selettivamente se stessi al mondo.
Se due parti hanno qualche tipo di rapporto, ognuna di essi ha un ricordo della loro interazione.
Ciascuna parte può parlare del proprio ricordo dell’interazione; Come lo si potrebbe impedire?
Si potrebbero approvare leggi per impedire la divulgazione di questi ricordi, ma la libertà di parola, ancor più della privacy, è fondamentale in una società “aperta”; Dovremmo sempre cercare di non limitare la libertà di parola.
Se molte parti parlano insieme in un gruppo di discussione, ognuna può parlare a tutte le altre e in questo modo si aggrega tutta la conoscenza degli individui che compongono il gruppo.
Il potere delle comunicazioni elettroniche ha reso possibile questo tipo di interazioni di gruppo, e non scomparirà solo a causa del volere di qualcuno.
Poiché desideriamo la privacy, dobbiamo assicurarci che ciascuna parte di una transazione sia a conoscenza solo di ciò che è direttamente necessario per quella specifica transazione.
Dal momento che si può (e si deve) poter parlare di qualsiasi informazione, dobbiamo assicurarci di rivelare il meno possibile in una transazione.
Nella maggior parte dei casi, in un’interazione, l’identità personale non è fondamentale.
Quando compro una rivista in un negozio e consegno denaro al commesso, non è necessario rivelare la mia identità.
Quando chiedo al mio provider di posta elettronica di inviare e ricevere messaggi, il mio provider non ha bisogno di sapere con chi sto parlando o cosa sto dicendo o cosa mi stanno dicendo gli altri; il mio provider deve solo sapere come far arrivare il messaggio al destinatario e quanto devo pagare lui per il servizio che mi ha fornito.
E’ chiaro che quando la mia identità viene rivelata dal meccanismo sottostante al pagamento verso il fornitore del servizio, non ho privacy.
Non posso quindi in casi come questi rivelarmi selettivamente; Devo sempre rivelare la mia identità.
Pertanto, la privacy in una società aperta richiede sistemi di transazioni anonime.
Fino ad ora, il contante è stato il principale sistema di questo tipo.
E’ bene sottolineare che un sistema di transazioni anonime non è un sistema di transazioni segrete.
Un sistema anonimo consente agli individui di rivelare la propria identità quando lo si desidera (e solo in quel caso); Questa è l’essenza della privacy.
La privacy in una società aperta richiede anche la crittografia.
Se invio una comunicazione, voglio che questa possa essere recepita solo da coloro che io ritengo essere i destinatari.
Se il contenuto del mio discorso è di dominio pubblico, non ho privacy.
Crittografare equivale a indicare il mio desiderio di privacy, e crittografare con una crittografia debole significa indicare un desiderio non eccessivo di privacy.
Inoltre, per rivelare la propria identità con sicurezza quando l’impostazione predefinita è l’anonimato è necessaria la firma crittografica.
Non possiamo aspettarci che i governi, le corporazioni o altre grandi organizzazioni senza volto ci concedano la privacy per pura beneficenza.
E’ a loro vantaggio divulgare le nostre informazioni e dobbiamo aspettarci che lo faranno.
Cercare di impedire loro di divulgare le nostre informazioni significa combattere contro la realtà dell’informazione.
L’informazione, in quanto tale, non vuole solo essere libera, ma desidera essere libera.
Le informazioni si espandono fino a riempire tutto lo spazio di archiviazione disponibile.
–L’informazione è la cugina più giovane e più forte di Rumor; L’informazione è più fugace, ha più occhi, sa di più e capisce meno di Rumor.–
Dobbiamo difendere la nostra privacy se vogliamo averla.
Dobbiamo unirci e creare sistemi che consentano di effettuare transazioni anonime.
Le persone hanno difeso la propria privacy per secoli con sussurri, oscurità, buste, porte chiuse, strette di mano segrete e corrieri.
Le tecnologie del passato non consentivano una forte privacy, ma le tecnologie elettroniche di oggi sì.
Noi, i Cypherpunk, ci dedichiamo alla costruzione di sistemi che possano garantire un certo grado di anonimato.
Difendiamo la nostra privacy con la crittografia, con i sistemi di invio di posta anonima, con le firme digitali e con la moneta elettronica.
I cypherpunk scrivono codice.
Sappiamo che qualcuno deve scrivere software per difendere la privacy, e dal momento che non possiamo ottenere la privacy a meno che non lo vogliamo tutti, scriveremo codice.
Pubblichiamo il nostro codice in modo che i nostri compagni Cypherpunk possano esercitarsi e giocarci.
Il nostro codice è gratuito per tutti, in tutto il mondo.
Non ci interessa molto se non approvi il software che scriviamo.
Sappiamo che il software non può essere distrutto e che un sistema ampiamente distribuito non può essere spento.
I cypherpunk deplorano le norme sulla crittografia, perché la crittografia è fondamentalmente un atto privato.
L’uso della crittografia, infatti, rimuove le informazioni dalla sfera pubblica.
Anche le leggi contro la crittografia si spingono solo fino al confine di una nazione e alla violenza del suo esercito.
La crittografia si diffonderà ineluttabilmente in tutto il globo, e con essa i sistemi di transazioni anonime che rende possibili.
Affinché la privacy sia diffusa, deve far parte di un contratto sociale.
Tutte le persone dovrebbero aderire a questa causa ed utilizzare questi sistemi per il bene comune.
La privacy si amplifica solo fino quando le persone di una società decidono di cooperare.
Noi, i Cypherpunk, cerchiamo le vostre domande e le vostre preoccupazioni e speriamo di poter porre fine a queste ultime senza farci false illusioni.
Tuttavia, non ci faremo allontanare dalle nostre posizioni anche se alcune persone potrebbero non essere d’accordo con i nostri obiettivi.
I Cypherpunk sono attivamente impegnati a rendere le reti più sicure per la privacy.
Procediamo insieme a ritmo sostenuto. Avanti.
Eric Hughes
🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤🔤
